Giovani al Parco della Mondialità!

Dettagli mondialita3Lungo la Quaresima e le festività pasquali, il cammino dei giovani (tra i quali io) è stato un po' frastagliato dai vari impegni parrocchiali che come è noto affollano questo periodo. Tuttavia noi giovani siamo stati comunque presenti e ci siamo messi a servizio della comunità piuttosto che a servizio di noi stessi. Ma due domeniche fa è anche arrivato il momento di "stringerci attorno al gruppo", e perciò abbiamo colto l'invito fattoci dai nostri responsabili per ricominciare un nuovo cammino, tutto per noi, "incontro a Cristo". Trovandoci al Parco della Mondialità, non è stato difficile cogliere l'importanza di dividere il cammino, come è ovvio, in diverse tappe, che "casualmente" si trovavano tutte in salita, fino all'ultima, sul monte Calvario, li dove c'è la Croce, appunto tema della sesta ed ultima tappa.

Il primo passo seppur non facile è stato fatto e "Chiamati perché amati" abbiamo aggiunto un altro passo e poi un altro fin quasi ad abituarci alla strada, pur prendendo in considerazione le varie difficoltà che si possono incontrare lungo essa: gli ostacoli fisici, la stanchezza, le altre persone.

mondialita1Quando la fatica comincia a farsi sentire, poiché il percorso si fa particolarmente arduo, allora a noi Cristiani, a noi giovani, oltre che la volontà, che quasi viene a mancare, ci rimane un grande integratore di energie che è la "preghiera". Lo stesso integratore che aiutò Gesù nel deserto quando fu tentato dal diavolo. E allora non resta che affidare tutto al Signore.

Ma siccome noi non siamo infallibili, pur essendo sempre migliorabili, a volte assecondiamo il diavolo, che non fa altro che metterci i bastoni tra i piedi, poiché camminiamo a piedi. Dunque noi dovremmo dapprima esser capaci di riconoscere i nostri limiti e saperli accettare, per poi, cosa non molto facile, perdonarli, perdonarci. E "se noi siamo stati perdonati, noi stessi siamo chiamati al perdono". Quindi è molto importante volgere la stessa attenzione all'altro, riuscendo a perdonare i suoi limiti.

Conseguenza di tutto ciò è il servizio (4ª tappa). Accostandoci all'altro, lungo il sentiero ci doniamo totalmente a lui, riconoscendo i suoi limiti chemondialita2 magari lo rallentano, e aiutandolo a superarli, così da camminare assieme a lui verso la Verità. Ma siamo capaci di farlo? Sappiamo combattere il peccato senza distruggere il peccatore? ...

Se siamo capaci di questo, allora saremo anche capaci di camminare insieme al nostro fratello, a sentirci più vicini a lui, senza mettere fretta a chi, per causa dei limiti va un po' più lento, ma anzi seguendo la sua velocità, i suoi ritmi, che magari attraverso il nostro aiuto potranno aumentare. E' indubbio che per far questo ci vogliono pazienza e perseveranza, caratteristiche assolute per chi vuole arrivare fino in fondo.

L'ultima tappa del cammino come detto su, è la Croce. Siamo davanti ad un Dio che è morto nel corpo ma che poi è risorto per noi. Il nostro essere viandanti, la nostra ricerca, passano dal sacrificio della Croce. Gesù disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv. 14:6). E infine sarà a Lui che dovremo dare conto dell'infinito amore che ci è stato donato e del perché lo abbiamo gelosamente trattenuto dentro.

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© Parrocchia Santa Maria della Candelora - Via Domenico Romeo n.5 - Reggio Calabria

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