Parrocchia  

   

Il Saluto a don Sasà durante la S.Messa delle 19.00

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Non mi è certamente facile prendere stasera la parola e non solo per la particolare emotività del momento , ma Don Sasa Candelora 115anche per la ridda di pensieri che vorrei esternare e che non trovano un ordine nella mia mente.

Nella celebrazione di stamattina la D.ssa Malara, a nome delle Associazioni parrocchiali Ti ha espresso il grazie più pieno da parte delle tante realtà parrocchiali. A quel grazie si associa tutta la comunità qui riunita stasera.

Questa celebrazione liturgica si dovrebbe concludere con l’inno del TE DEUM perché esso è per eccellenza la forma solenne di ringraziamento a Dio e chiuderebbe virtualmente il saluto che Ti rivolgemmo il 21 gennaio 2002, giorno del tuoi insediamento come Parroco. Sono andato a rileggere ,per l’ennesima volta, quel saluto che si caratterizza per il ringraziamento elevato a Dio per i doni che in quel momento ci faceva. Quel saluto iniziava con l’affermazione che ci riuniva l’amore di Cristo.

Questo amore è stata la costante della tua presenza di Parroco che , con umiltà hai quasi giornalmente sostenuto di essere sempre più prete grazie alla tua comunità. Ecco perché il nostro Te Deum , il nostro grazie a Dio perché ti ha fatto operare in mezzo a noi, ma , a questo grazie, si unisce un altro grazie perché la Provvidenza, ti chiama a svolgere la tua missione di educatore in un campo delicato quale la formazione dei futuri presbiteri. Questo secondo grazie è velato dall’umano soffrire il distacco , solo fisico,perché ci legherà sempre quel vincolo di amore e certamente saremo reciprocamente vicini nella preghiera. Sarai sempre presente in questa comunità parrocchiale che non ti vedrà più come Padre e guida, ma come fratello perché la tua famiglia è membro di questa comunità parrocchiale.

Quattordici anni sono trascorsi da quell’afoso pomeriggio di agosto, quando ti accompagnai per la prima volta sopra da don Pensabene, quatordici anni  di intensa attività vissuta con la gioia  di stare assieme sentendoci ognuno di noi veramente parte attiva di quell’utopia che piano piano diventava realtà:lavorare in comunione per fare della Parrocchia la famiglia delle famiglie  . Ci hai aiutato a sperimentare la dimensione comunionale, ad operare con spirito di collaborazione e condivisione fraterna per essere,giorno dopo giorno una comunità sempre più coesa e consapevolmente impegnata.

Quante belle esperienze, quante iniziative questa comunità ha vissuto in questi tredici anni- ad elencarle tutte arriveremmo al due ottobre-voglio però sottolinearne alcune che sono, almeno per me, altamente significative: l’adorazione notturna della Croce nella notte del Venerdì Santo (vedere quella moltitudine di giovani che  pregavano ed attendevano pazientemente il momento dell’ incontro con il Padre misericordioso nel Sacramento della Penitenza), lo spalancare le porte della Chiesa subito dopo la mezzanotte di Capodanno per iniziare cristianamente nella preghiera il nuovo anno; i pellegrinaggi parrocchiali a Fatima , a Lourdes e quello giubilare a Roma e nei luoghi francescani .

Don Sasa Candelora 128Qualche ingenuo penserà che tutto ora farà parte dei ricordi. Niente di più sbagliato perché ,nella tua missione hai coinvolto totalmente i laici e nulla hai programmato senza il discernimento comune del Consiglio pastorale. Uno dei tuoi sforzi di Parroco è stato quello di lavorare perché noi laici diventassimo maturi nella fede e ci assumessimo la corresponsabilità della missione della Parrocchia sottolineandoci che il Parroco passa, i laici restano .Credo di poterti assicurare che la Comunità della Candelora non disperderà i frutti del tuo lavoro ed è questo il momento perché tu a ciascuno di noi ed a questa comunità possa dire : ite missa est dove missa sta per missione che dovremo, con fede adulta, portare avanti sul territorio e nella comunità parrocchiale con l’aiuto del nuovo compagno di viaggio a cui tu passi il testimone e che la Provvidenza ci ha donato.

Caro don Sasà, domani inizierai operativamente la tua missione di Rettore del Seminario,sappiamo dei tuoi sentimenti di trepidazione , di sofferenza  per lasciare la Parrocchia della Candelora che (come scrivi ai tuoi confratelli) rimarrà sempre l’icona tenerissima del “primo amore”,ma anche di serena obbedienza che  costa ,ma  libera. Come tu custodirai la fiducia che il Vescovo ha posto in te,   noi ti assicuriamo che con questi stessi sentimenti custodiremo la fiducia che tu hai posto in noi   e con la tua stessa obbedienza vivremo i disegni della Provvidenza.

 Nella tua nuova missione e ovunque la Provvidenza ti chiamerà ad operare ti accompagnerà sempre la preghiera di questa comunità che oggi vive la tristezza del distacco fisico e che nel proprio cuore custodisce  i sentimenti di affetto e riconoscenza che  offre come preghiera di ringraziamento.

Grazie per essere stato pastore attento ai  nostri bisogni spirituali e materiali offrendo sempre la tua disponibilità, il tuo aiuto, la tua condivisa partecipazione a tutti gli eventi belle e brutti delle nostre famiglie.

Maria,la dolce mamma celeste, Vergine della fiducia, dell’equilibrio e della luce ti guidi e ti consoli sempre e ovunque.   


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mm 18 Settembre 2011

 

 

 


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