Percorso di catechesi per la via Crucis

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Via crucis 2014Ogni anno, durante la quaresima, la nostra parrocchia offre alla comunità la possibilità di partecipare ad un itinerario spirituale che, avendo come struttura portante il percorso della via Crucis, di per sé ricco di sapienza e tradizione, si completa con piccole meditazioni specifiche adattate al tema pastorale individuato per l’anno in corso.

L’intero itinerario si compone di 6 vie crucis, che diventano quindi occasione per la comunità per un percorso di “esercizi spirituali”.

Il tema pastorale di quest’anno “VI ANNUNZIO UNA GRANDE GIOIA” ci ha immediatamente introdotto al Natale. Il versetto, tratto dal Vangelo di Luca, ci riporta al capitolo 2, proprio quando l’Angelo appare ai pastori per annunciare la nascita del Messia. Da subito però in questo testo, una contraddizione ci sorprende. Infatti appena dopo l’Angelo aggiunge: “questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” (Lc 2,10-12.).

Il “Dio-con–noi”, il Dio dell’Alleanza atteso per secoli, si è finalmente introdotto nella storia, la salvezza è arrivata. Ma è nelle fattezze di un BAMBINO, l’essere che più di chiunque al mondo, ha bisogno di essere protetto, custodito, accompagnato… Il Dio dei nostri padri, definito “Dio degli eserciti” “ nostra forza e nostro protettore” è finalmente in mezzo a noi e ci attende …in una mangiatoia!

Ci appare dunque da subito chiaro che questa traboccante gioia che è per noi, necessita di una revisione di stili e prospettive.

Nonostante i duemila anni che ci separano dall’evento, è un’operazione sempre piuttosto difficile e faticosa quella di rinunciare ai nostri desideri (e forse anche bisogni) di incondizionata e pacificante “delega”, per assumerci la “fatica” di essere custodi e collaboratori di Dio e del suo progetto di salvezza.

Alle soglie della Quaresima siamo ormai perfettamente consapevoli che questo annunzio ci coinvolge, che la “grande gioia” è un tesoretto vero, che però ci impone di trasformarci in abilissimi e generosi investitori di ogni nostra risorsa.

In questo nostro percorso di “riqualificazione” ci faremo aiutare da una pagina evangelica che con identica forza ci stupisce e ci smarrisce. Capitolo 5 del vangelo di Matteo. Le Beatitudini.

 

E’ il notissimo brano conosciuto come “il discorso della montagna” che Gesù fa ad una numerosa folla accorsa per ascoltarlo. Il filo conduttore di questo discorso è la benedizione. Ma anche qui è una benedizione che ci sorprende e un po’ ci inquieta, perché nella gran parte delle situazioni che Gesù ci prospetta, non solo non ci sentiamo così invidiabili e “beati” (poveri, afflitti, perseguitati…) ma faremmo davvero di tutto per evitarle! Dunque possiamo essere benedetti solo se ci succedono le cose più brutte e dolorose? Ovviamente No! Ma la vera ricchezza e la grande novità è che saremo sicuramente benedetti e smisuratamente ricompensati se questo dovesse accadere. Tutto ciò che fino a quel giorno era per il popolo di Israele (ma sotto sotto e molto spesso anche per noi!) segno di sicura colpa e maledizione, ora diventa caparra e promessa di incalcolabile Benedizione. Ecco allora questo Messia che, partendo dal basso, proprio dalle fattezze di un bambino indigente, invade ogni più doloroso e umiliante angolo della vita dell’uomo per assumerne tutta la sofferenza che, ormai redenta, si trasforma in benedizione.

Maria, come sempre, ci accompagna e ci stupisce in questo percorso anticipando le “promesse” in “certezze”. Infatti, tutto ciò che nelle Beatitudini troviamo al futuro, nel Magnificat Maria lo proclama affermandolo addirittura al passato (“..ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili..”) …insomma, è già fatto!

Ci affidiamo a lei, alla sua profetica e incondizionata fiducia, alla sua capacità di accogliere anche l’incomprensibile, alla sua forza di saper stare ai piedi della Croce, perché questo nuovo cammino quaresimale spalanchi i nostri cuori alla grande gioia di saper attendere, amare ed annunciare la Salvezza lì dove sorprendentemente si compie, divenendo quindi strumento e terminale per ogni benedizione.

Sulla scia di questa riflessione, il nostro percorso si articolerà così:

  1. VI ANNUNZIO UNA GRANDE GIOIA:  "Beati gli afflitti"
  2. VI ANNUNZIO UNA GRANDE GIOIA:  "Beati i miti"
  3. VI ANNUNZIO UNA GRANDE GIOIA:  "Beati i perseguitati"
  4. VI ANNUNZIO UNA GRANDE GIOIA: "Beati i misericordiosi"
  5. VI ANNUNZIO UNA GRANDE GIOIA: "Beati i poveri in spirito"
  6. Via Crucis zonale

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. E beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli, e beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

Nota : Per motivi di “percorso” (le v. Crucis sono sei e le Beatitudini otto) non volendo operare tagli al testo, ci siamo permessi una sorta di “rimaneggiamento” accorpando temi che fra loro avevano una qualche affinità. I vari versetti, pur mantenendo la loro integrità, non si presentano quindi con la stessa cadenza del testo originale.

   
© Parrocchia Santa Maria della Candelora - Via Domenico Romeo n.5 - Reggio Calabria

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