Progetto: Impariamo ad amare la nostra città ed il nostro territorio

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locandina_masci_15_giugno_11Il progetto mira a coinvolgere le nuove generazioni nelle attività di riscoperta e conoscenza dell’identità locale: fare conoscere, attraverso specifiche iniziative (strumenti divulgativi, giochi, concorsi ed eventi vari), origine, storia e percorsi di evoluzione della città e del territorio reggino e dei personaggi di rilievo; fare emergere i caratteri identitari della città, le sue risorse e potenzialità. L’obiettivo è che i giovani riconoscendo, attraverso un coinvolgimento diretto, l’identità e i valori dei luoghi in cui vivono possano diventare “custodi” della città e del territorio reggino e quindi “attori” della costruzione delle visioni future e partecipi, in maniera critica e costruttiva, alla vita cittadina e alle scelte per il suo sviluppo economico e sociale, in chiave sostenibile.

Nella prima fase il progetto prevede il coinvolgimento della comunità adulti perché si possano creare le basi di conoscenza comune e la condivisione necessarie per avviare, successivamente, le iniziative di coinvolgimento attivo delle nuove generazioni. A tal fine sono in programma una serie di incontri con esperti e studiosi di Reggio e del suo territorio finalizzati ad approfondire le diverse tematiche di interesse.

Incontro: Reggio Calabria, le città scomparse – 15 Giugno 2011

Il primo incontro, che si terrà il prossimo 15 giugno alle 19,00, presso il salone parrocchiale di S. Maria della Candeolora, sarà tenuto dalla prof.ssa Francesca Martorano, docente di “Storia dell’Architettura” e di “Storia della città e del territorio” dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria che tratterà la tematica inerente “le città scomparse” di Reggio. Un percorso a ritroso dalla città attuale fino alla città greca, finalizzato a far conoscere le diverse fasi storiche  della nostra città, oggi non visibili perché cancellate, quasi interamente, dal sisma del 1908 e dalla successiva ricostruzione.  

La partenza

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La partenza è la tappa in cui il rover o la scolta conclude il suo percorso scout.

È un momento solenne, celebrato in Chiesa, a cui partecipano  la branca R\S, l’assistente (il sacerdote) e i capi gruppo in rappresentanza della Co.Ca. (Comunità Capi) .

Lo svolgimento della cerimonia varia a seconda delle tradizioni del gruppo, nella nostra parrocchia la partenza inizia con un momento di preghiera con brani della Bibbia precedentemente scelti con l’assistente, poi vengono letti altri testi significativi sulla scelta di partire e sull’importanza di camminare insieme; prima di salutare il clan il partente condivide con la branca R\S quella che per lui\lei è stata la sua esperienza come scout. I membri della comunità di clan danno al rover\scolta dei doni intrisi di significato come augurio per il nuovo cammino che sta per intraprendere e che porterà con se nel suo zaino:

  • forcola: un bastone a forma di Y (come una fionda), simbolo della branca Rover/Scolte e della capacità di fare scelte importanti per la propria vita
  • fiaccola/lanterna: simbolo della presenza di Gesù come luce che guida sul cammino della vita
  • accetta e bussola: simboli della capacità di orientarsi e farsi Strada nella vita in completa autonomia e responsabilità
  • nastri omerali: rappresentano i colori delle tre branche. Il giallo, segno di gioia dei Lupetti e delle Coccinelle; il verde, segno dell'avventura degli Esploratori e delle Guide; il rosso, segno del servizio dei Rovers e delle Scolte
  • pane: il pane dell'ospitalità, quello che si divide; è il pane per la route e per la Messa
  • granelli di senape: il seme più piccolo da cui nasce la pianta più folta
  • Bibbia: Per aiutare ad uniformare la strada a quella che Gesù Cristo ha percorso durante la Sua vita terrena
  • sale: un pugno di sale per ricordare di essere "il sale della terra"

Infine è la volta del partente di fare un dono al clan, dono che può essere una foto, un ricordo di un’esperienza di servizio o qualsiasi cosa ritenga lo rappresenti al meglio come membro del gruppo scout e, in particolare, della branca R\S.

Dopo aver salutato la comunità si allontana dalla chiesa portandosi lo zaino sulle spalle. Da questo momento avrà occasione di riflettere e potrà più avanti scegliere di ritornare nel gruppo come membro della Co.Ca..

 

Chiara Arillotta (S.P.)

Esperienza Estiva Agesci 2010

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11 NAZIONI A RUMIA
<< una nazione per ogni squadriglia>>


Reggio Calabria, 25 luglio 2010- 03 agosto 2010.
È la mattina del 25 luglio. Le guide e gli esploratori del nostro gruppo scout RC3 si riuniscono in sede pieni di entusiasmo, pronti a partire per il campo estivo. Undici squadriglie si stanno per mettere in gioco: vogliono dimostrare a tutti ciò di qui sono capaci e far vedere i frutti di un pre-campo trascorso a lavorare per la realizzazione della scenografia, a progettare l’ angolo e a organizzare l’ animazione da fare al fuco. Eccoli: sono tutti pronti con i loro zainoni forse un po’ pesanti, ma a loro non importa perché,trasportandoli cantando in allegria, la fatica non si fa sentire. Dopo un viaggio in pullman trascorso tra chiacchiere e qualche curva di troppo, siamo arrivati a destinazione: Piani di Rumia.
Appena arrivati sul posto ogni squadriglia si affretta a montare la tenda in cui dovrà dormire. Una volta tirata su la tenda e avendone accertata la stabilità, ci si accinge a costruire il proprio angolo, che prevede un tavolo, una cucina a fango e un piano d’appoggio. Trasportando le castagnole e tirando le legature la stanchezza inizia a farsi sentire già dai primi giorni, ma tutti sono motivati a finire il proprio angolo prima possibile e a realizzarlo al meglio.

 


I più grandi e le più grandi delle squadriglie si occupano di lavori tecnici che richiedono un po’ di esperienza come fare nodi e legature o montare la paleria della tenda, mentre i più piccoli si rendono utili scavando le canalette e montando le decorazioni. Lo scopo di questi abbellimenti è di dare un’ ambientazione all’angolo di squadriglia e di renderlo più accogliente. Ogni angolo ha una scenografia differente che lo caratterizza. Quest’anno, essendo in tema dei Mondiali di calcio, è stato scelto di dare come tema del campo estivo 2010 una nazione per ogni squadriglia. Quest’ultima ha dovuto preparare un menù tipico della nazione scelta, ambientare la scenografia su di essa e rappresentare qualche tradizione o il ballo tipico ai reparti.
I primi giorni li abbiamo trascorsi principalmente costruendo i vari angoli e le costruzioni di reparto come l’alza bandiera e l’altare. Dopo aver finito le costruzioni ogni squadriglia ha indossato i costumi tipici della propria nazione si è preparata per l’ispezione. I capi reparto sono passati a ispezionare ogni angolo per controllarne la stabilità, l’ordine, la pulizia e hanno giudicato i nostri lavori per poi premiare alla fine chi avrebbe vinto la gara angoli. Nei giorni a seguire ci siamo cimentati in varie gare.
La gara Olimpia si è svolta vicino al laghetto. Abbiamo allestito i vari campi da gioco e tutte le squadriglie si sono sfidate a turni in diversi giochi: palla scout, hockey, freccette, dodgeball e carling. Questi giochi hanno avuto nel complesso la durate di una giornata, in cui ogni squadriglia ha cercato di dimostrare agilità, abilità, lealtà e gioco di squadra.
Una sera i componenti più grandi delle squadriglie hanno preparato gli zaini e si sono incamminati nel bosco per vivere un’avventura notturna dormendo a cielo aperto. Le intenzioni erano buone, ma la pioggia e l’impossibilità di raggiungere il luogo prescelto hanno un po’ deluso le nostre aspettative, ma nonostante ciò il buonumore non è mancato. Mentre l’alta squadriglia era fuori, i più piccoli hanno approfittato per cucinare, cantare e dormire nelle tende a loro piacimento.
La domenica, come ogni anno, i genitori sono venuti ad ascoltare la messa all’aperto animata da noi e hanno portato tante prelibatezze da gustare insieme ai figli. Quella stessa sera abbiamo cenato con ciò che non era stato consumato a pranzo, dopo aver trascorso un pomeriggio giocando a schizzarci a vicenda con le pistole d’acqua.
Una sera i capi reparto hanno organizzato per noi un gioco notturno che consisteva nello scoppiare i palloncini degli altri che contenevano delle star light. Lo scopo di questo gioco era riuscire ad accumulare il maggior numero di star light di squadriglia essendo leali.
Ogni sera il fuoco era animato da più di una squadriglia che ha dovuto presentare la tradizione o il ballo tipico che ha preparato durante il pre-campo.
L’ esperienza di dover rappresentare delle nazioni straniere fino a quel momento sconosciute per noi, è stata senza dubbio positiva perché ci ha anche arricchito culturalmente.
Una giornata è stata dedicata all’uscita di squadriglia, che quest’ anno si è svolta diversamente dagli anni passati. Questa volta non ci siamo avventurati nel bosco ma siamo stati ospitati da persone che si sono rese disponibili e ci hanno offerto il pranzo e il riposo presso le loro case in cambio di qualche piccolo lavoretto. Oltre a questo, abbiamo dovuto fare un’intervista alle persone del luogo sulle festività, le tradizioni e i prodotti tipici del paese che ci ha ospitati. Ci è anche stato chiesto di fare uno schizzo di un determinato luogo e di imparare un copione da recitare al fuoco di quella stessa sera.
Una serata si è svolta diversamente rispetto alle altre perché non abbiamo animato il fuoco con le nostre scenette, ma c’è stata la gara cucina. Ogni squadriglia si è cimentata a cucinare i piatti tipici del paese rappresentante e per molti di noi è stata una vera impresa usare spezie mai sentite nominare prima di allora. Dopo aver preparato un massimo di 5 portate siamo andati dai capi, vestiti con i costumi tipici, per fargli assaggiare le nostre pietanze in modo che potessero giudicare. Dopo aver servito i capo, ognuno si è sbizzarrito ad assaggiare i cibi della nazione che più ha preferito.
La penultima sera c’è stata la totem, un complesso di prove di coraggio e abilità tanto temute dai ragazzi del terzo anno. I capi reparto insieme ai più grandi delle squadriglie hanno organizzato una serie di giochi per mettere alla prova i ragazzi da totemizzare in modo da ottenere il passaggio da “piedi teneri” a “guerrieri”. La serata si è aperta con un balletto tipico indiano e si è conclusa con il salto del fuoco e l’assegnazione dei nomi totem che più si addicono ai vari piedi teneri. Dopo questa cerimonia, questi ragazzi sono ufficialmente entrati a far parte della tribù dei guerrieri.
La premiazione è avvenuta l’ultima sera in cui abbiamo fatto quadrato ufficiale e i capi hanno assegnato i guidoncini alle squadriglie che si sono distinte maggiormente, e le pergamene a quelle che sono state più abili in determinate gare.
Il campo estivo 2010 è stato per tutti un’esperienza indimenticabile e le guide e gli esploratori del RC3 sono in attesa di rimettere gli zaini in spalla per vivere nuove avventure.


 

La sq. Albatros rep. Gonì

Il Movimento Scout

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Disegno lupettaGli scout nascono nel 1907 in Inghilterra da Lord Baden-Powell insieme a 20 ragazzi inglesi. La parola scout significa ESPLORATORE e fu scelta pensando a tutte le cose che i ragazzi potevano scoprire. Il movimento scout ha semplici regole che devono essere rispettate sempre, in ogni momento (Legge Scout e la Promessa) per poter diventare buoni cittadini del mondo.
Anche io ho fatto una Promessa per impegnarmi nel rispetto di queste regole. Oggi insieme a me ci sono oltre 28.000.000 di ragazzi che hanno fatto la mia stessa promessa.

 

SARA PRIOLO

 

 

Uscita dei Passaggi di Gruppo

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Domenica 10 ottobre ha segnato l’inizio del nuovo anno per il nostro gruppo scout.agesci_passaggi_2010-11

La giornata, trascorsa a Gambarie, ospiti della casa parrocchiale, si è aperta con il “grande gioco”, ambientato nel mondo dei pirati, durante il quale i ragazzi  hanno partecipato in squadre miste, superando insieme  prove di abilità per raggiungere il tesoro: un’infinità di caramelle!

Un clima di festa e partecipazione ha caratterizzato questo momento, seguito dalla celebrazione della SS. Messa durante la quale don Sasà ha invitato tutti, dai lupetti ai capi, ad una profonda riflessione sul valore dell’accoglienza.

agesci_passaggi_2010-11_2In questa giornata avvengono i “passaggi”: momento ufficiale che segna la conclusione del cammino, di alcuni ragazzi, in una branca per continuare in quella successiva.

Le nostre uniformi alla cerimonia finale, durante la quale sono stati ufficializzati i nuovi incarichi, hanno riempito di colore il cortile come a disegnare un pezzetto di cielo regalato dal buon Dio.

Quanti ragazzi…! I loro volti sono motivo di stimolo verso un servizio sempre più qualificato che vada incontro ai loro bisogni in un clima di piena comprensione e condivisione tra tutti.

Affidiamo al buon Dio il cammino che ci aspetta, augurando a tutti di poterlo vivere sentendosi protagonisti  di questa nuova, grande avventura.

La Comunità Capi del gruppo RC3

   
© Parrocchia Santa Maria della Candelora - Via Domenico Romeo n.5 - Reggio Calabria

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