Ripresa attività gruppo giovani di prima fascia

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Riprendono le attività del gruppo giovani (prima-fascia) di  ac. Questa una lettera di benvenuto ai "neo-giovani"

BENVENUTI RAGAZZI!

Carissimi amici, che bello vedervi qui stasera, insieme a tutti noi! In molti non vedevamo l’ora di iniziare questa nuova avventura, così tanti e così.. belli! Siamo molto contenti di accogliervi e di darvi il benvenuto in questo nuovo ed “entusiasmante” gruppo..Eppure, siamo sempre gli stessi: stessi volti, stesse voci, stessi sguardi.. Ma c’è qualcosa di diverso stasera, qualcosa che a malapena si percepisce.. ( E non è il rumore del mio stomaco!)  E’ il battito dei nostri cuori di giovani di AC, cuori che si riscoprono vivi, con tanti desideri e con tanti sogni che non vediamo l’ora di realizzare.

Ecco, la nostra è l’età in cui si coltivano i sogni e le attese per il futuro, si comprende, e si fugge, dalla condizione adulta; si va incontro ad alcuni passaggi decisivi, e il primo riguarda proprio la fine della scuola e la scelta universitaria.

E in tutto questo, vi starete sicuramente chiedendo: “Che cosa vuol dire essere GIOVANI di AC?”

Bene, essere un giovane di AC significa, prima di tutto, aderire ad un definito “stile” di vita, che ci permette di guardare il mondo da un’ altra prospettiva, una prospettiva che punta al bene comune, che non si ferma in superficie ma guarda i dettagli in profondità. Essere un giovane di AC vuol dire non lasciarsi sopraffare dai rumori del mondo, ma ci rende capaci di fare dei progetti, di guardare alle possibilità che il futuro porta con sé, senza rassegnarsi mai, ma cercando sempre quelle motivazioni che fanno della nostra vita un capolavoro.

Essere un giovane di AC significa farsi testimoni della propria fede in ogni ambito della nostra vita, a scuola o all’università, nella nostra famiglia, nel nostro gruppo di amici, attraverso parole nuove, voci di speranza che ci rendono i protagonisti. Vuol dire essere curiosi, porsi delle domande e cercare le risposte; vuol dire non avere paura di fare delle scelte importanti, ma soprattutto significa non spaventarsi di fronte alla scoperta del progetto che Dio ha per noi.

L’AC sogna giovani “santi, lieti e coraggiosi”, giovani che sognano ad occhi aperti, che vivono la propria vita fino in fondo, pronti a decidere e a rischiare, desiderosi di far crescere il rapporto con Gesù, riconoscendo Dio come Padre e che trovando la vera felicità nella consapevolezza di essere amati.

Sicuramente, più che da questo lungo elenco, pensiamo che la vera risposta la potrete ricavare dalle testimonianze di due giovani come voi, che ormai in questo gruppo sono “di casa”.

Nico – Io frequento l’Azione Cattolica da molti anni ormai, che mi hanno regalato tante esperienze; devo ammettere, però, che il percorso che ho iniziato l’anno scorso come giovane di prima fascia mi ha segnato particolarmente, mi ha colpito più di qualunque altro. Mi ha fatto capire quali sono le aspirazioni alle quali un giovane cittadino cristiano deve guardare, ho compreso che non devo avere paura di sognare, ma invece devo lottare per i miei ideali. Ho riconosciuto i miei doveri, ho capito che devo essere un cittadino informato su ciò che accade nella mia città, nella mia nazione e nel mondo, perché io abito questo mondo, ci vivo ed è una mia responsabilità custodirlo. Ho vissuto la dimensione di gruppo e, in particolare, ricordo l’ attesa piacevole della riunione per poter incontrare i miei compagni di viaggio e confrontarmi sulle tematiche che ci interessano più da vicino. Mi ha permesso di compiere un cammino di crescita personale e di condivisione, e oggi devo ammettere di considerare questo gruppo “fatto apposta per me, a misura mia “ un giovane ventenne che si accinge ad affrontare le scelte definitive della sua vita, che non deve avere paura di testimoniare al mondo l’importanza della mia fede, che deve puntare sempre in alto, scommettere su se stesso e avere fiducia nel prossimo. Non vedo l’ ora di ricominciare!

Daniela – Per quanto mi riguarda, riassumerei il cammino formativo dell’anno scorso in una sola parola: INSIEME. Sì, infatti sono convinta che tutti insieme ci siamo riscoperti in Cristo, abbiamo assaporato il nostro essere giovani e la nostra voglia di guardare in faccia il mondo. Insieme, ci siamo confrontati e abbiamo dialogato su tematiche a noi molto vicine, che mi hanno permesso di conoscere ancora più a fondo la nostra associazione e, soprattutto, la nostra città. E’ stato attraverso esempi concreti di giovani come noi che ho trovato gli stimoli giusti per pormi delle domande e per cercarne le risposte, sapendo di non essere sola. Come già è stato detto, ognuno di noi non vedeva l’ora che arrivasse il giovedì sera, eravamo impazienti di iniziare una nuova riunione e di sapere cosa ci riservasse, quali insegnamenti di vita avrei appreso confrontandomi con i miei amici. Ho riconosciuto i miei valori, le mie idee, le mie radici, analizzando la quotidianità da giovane cristiana, con il giornale in una mano e con la Parola di Dio dall’altra. Adesso, so di essere cresciuta, sono consapevole dei miei doveri, non ho paura di guardare in faccia la realtà, ma, invece, continuo a sognare ad occhi aperti e a fare scelte di vita importanti, secondo il progetto che il Signore ha per me.

Perciò, cari amici, è questo l’augurio che vi lasciamo: riuscire a scoprire ciò che la vita vi riserva, cercando il volto di Gesù nell’incontro con gli altri, affinché siate “sale delle terra e luce del mondo” nella nostra comunità, nella nostra città, nella VOSTRA vita.

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