L’esigenza di una catechesi permanente che accompagni la crescita del cristiano nella fede, dall’infanzia all’età adulta, impone ad ogni comunità parrocchiale di elaborare un progetto catechistico ampio e diversificato con percorsi mirati di evangelizzazione.

In conformità con quanto suggerito dal “Documento di Base “ della catechesi, nella nostra Parrocchia sono stati attivati “itinerari di catechesi differenziata: per l’iniziazione alla vita cristiana e ai sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucarestia; per la crescita e la maturazione nella fede particolarmente nell’età dell’adolescenza-giovinezza e per la specifica preparazione al sacramento del Matrimonio; per la formazione sistematica e permanente del cristiano adulto nella Chiesa”. (D.B.,7)

I percorsi in preparazione del sacramento del Battesimo, si rivolgono ai genitori dei battezzandi con incontri che mirano a rendere consapevoli le famiglie della responsabilità che si assumono scegliendo per i loro figli la fede cristiana : ad essi si chiede di andare oltre l’assolvimento di quanto necessario per garantirne il benessere fisico e materiale, perché la genitorialità cristiana comporta, anche e soprattutto, la cura e la custodia della crescita spirituale e morale dei figli, attraverso stili e comportamenti di vita familiare e sociale improntati alla testimonianza evangelica.

Per questa stessa ragione, anche gli itinerari catechistici in preparazione dei sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia, prevedono uno stretto rapporto con le famiglie che vengono direttamente coinvolte nel percorso di crescita spirituale dei figli , con incontri cadenzati in cui essi stessi interagiscono nell’azione di formazione insieme ai catechisti.

E’ importante, infatti, che si superi l’atteggiamento di delega , purtroppo radicato, che deriva dal considerare la Chiesa come l’unica agenzia educativa preposta alla formazione spirituale dei bambini e dei giovani, così come la scuola non è l’unico ente che deve interessarsi dell’istruzione e della crescita culturale dell’individuo. Nessuno può ritenersi escluso da un’educazione permanente che guarda alla formazione dell’uomo nella sua interezza e globalità e lo segue in tutte le fasi della sua vita, dall’infanzia all’adolescenza, dalla giovinezza all’età adulta fino alla senilità.

Da qui l’esigenza di catechesi specifiche che guidino anche la scelta adulta e personale della fede mediante il sacramento della Confermazione , accompagnino i fidanzati ad affrontare responsabilmente il Matrimonio e sostengano le Giovani Coppie nella formazione della famiglia.

Nella nostra Parrocchia, oltre la catechesi liturgica della messa domenicale e quella affidata ai gruppi associativi dell’Azione Cattolica , dell’AGESCI del Gruppo dei Medici “Padre Catanoso”, sono presenti percorsi specifici affidati a catechisti che si pongono a servizio della Comunità su preciso mandato del Parroco.

“Signore, dove abiti?”.

Dettagli

È venerdì 26 Novembre e tra i giovani e la comunità educante della parrocchia di Santa Maria della Candelora fa capolino la straordinarietà. Non servono i fuochi d’artificio per “spezzare” l’ordinaria routine. Eccoci dunque, noi, Agesci e Ac, e Lui, un Volto e una Croce: pochi elementi per segnare in modo concreto la nostra storia!

Una storia dove l’incontro con Cristo diventa un momento che segna una rottura con la temporalità e assume i tratti dell’eternità di uno sguardo. “Erano circa le quattro del pomeriggio” ci dice l’evangelista Giovanni (Gv 1,39) riportando al cuore con una lucidità impressionante, nonostante siano trascorsi circa ottant’anni, l’evento che ha stravolto la sua vita!

Ecco dunque perché, in questo giorno, siamo in tanti, giovani, capi ed educatori riuniti sotto il tetto di una Chiesa. Siamo qui per porre un’importantissima domanda, tale da segnare la nostra vita e scandire nella nostra storia quelle “quattro di pomeriggio” tanto care a Giovanni: “Signore, dove abiti?”.

Sarebbe davvero difficile se provassimo a rispondere contando solo sulle nostre forze.

E’ Gesù stesso che ci viene in aiuto parlandoci attraverso le parole di un parroco, il nostro amico-prete, e di due ragazzi come noi, Chiara e Pier Giorgio, che hanno  incontrato Cristo nella propria vita e lo hanno accolto con semplicità, tanto da divenire santi.

Questa è storia. Ma non è “storia da manuale”: è la “Buona Notizia” che trionfa sulla sofferenza.

È così infatti per Chiara Badano una ragazza come tante, appassionata della vita, che però trova di fronte a sé il buio della malattia, l’osteosarcoma, che non lascia scampo. Ma questo buio ben presto diventa per Chiara una semplice penombra che non può reggere il confronto con la luce che dal suo sorriso risplende per mezzo di Gesù.Tutti coloro che l’hanno incontrata, i suoi genitori, i suoi amici, i giovani, la ricordano proprio così: luminosissima con un sorriso disarmante. Per questo Chiara Badano sarà detta Chiara-Luce. “Consapevole del mio nulla”, dice Chiara, “cerco di offrire le mie sofferenze nei momenti  più difficili, certa dell’amore di Dio, rinnovando il mio si, attimo per attimo”. Sono gli ultimi momenti della sua vita e Chiara sente forte il bisogno di lasciare una sorta di suo testamento spirituale: “Io non posso più correre, però vorrei passare ai giovani la fiaccola come alle Olimpiadi. Perché la vita è una sola e vale la pena di spenderla bene”.{jcomments on}

Unica è anche la vita di Pier Giorgio, vissuta tra hobby, cultura e servizio verso i più bisognosi. Una vita che è troppo preziosa per lasciarsela scappare: “Vivere senza una fede, senza un ideale da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è vivere, ma far finta di vivere”. Parole lasciateci da un ragazzo che viveva le proprie “quattro di pomeriggio” ogni volta che incrociava lo sguardo di un povero o di un bisognoso. Una vita, anch’essa stroncata dalla malattia, ma che ha lasciato il segno e ha fatto la storia.

 

Ora tocca a noi! Tocca a noi rileggere la nostra vita alla luce dell’incontro con Cristo; tocca a noi rispondere alla domanda di Gesù…“Che cercate?”. Il breve momento di discernimento diventa dunque funzionale al recupero di eventi significativi, attimi della nostra vita colmi della “presenza” del Suo Volto.

L’invito di che Cristo ci rivolge è di conformarci a Lui per cambiare il mondo, per diventare santi, soprattutto alla luce dell’insegnamento di chi, nonostante le difficoltà,  ha dato tutto se stesso per gli altri.

Questo rinnovamento, questa nuova consapevolezza ci vengono trasmessi attraverso un gesto molto bello pensato dal nostro parroco, il quale, al momento dei saluti, alzato il crocifisso di San Damiano interamente tappezzato di post-it contenenti le nostre “quattro del pomeriggio”, ci benedice per intercessione proprio di quell’abbraccio che Gesù diede un giorno alla nostra vita!

Poche parole per raccontare un momento intenso di comunione, pace e discernimento. E per comprendere a pieno la bellezza di pregare da giovani e fra giovani non resta che accettare l’invito che circa duemila anni fa Cristo fece ai suoi primi discepoli e che ancora oggi ci ripropone: “Venite e vedrete”! Non resterete delusi!

 

Giorgio Sottilotta (responsabile giovanissimi  di AC)
Vittoria Paletta (vicecapo branca R\E)

 

   
© Parrocchia Santa Maria della Candelora - Via Domenico Romeo n.5 - Reggio Calabria

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