Discorso d'insediamento di don Luigi

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Rivolgo il mio più cordiale e grato saluto alle illustri Autorità civili e militari che, nella loro benevolenza, hanno voluto prendere parte stasera alla gioia di questa Comunità parrocchiale che riceve dall’Arcivescovo il nuovo Parroco.

            La vostra presenza è segno di grande attenzione verso la vita della Chiesa diocesana e motivo di delicatezza e affetto nei miei riguardi. Il Signore ve ne renda merito e ricompensi i vostri sforzi quotidiani a servizio della collettività. Grazie dal profondo del cuore.

Te Deum laudámus:

te Dóminum confitémur.

Te ætérnum Patrem,

omnis terra venerátur.

(Te Deum)

discorso don luigi

            La liturgia della Chiesa pone in canto sulle labbra dei credenti queste stupende parole dell’antico inno Te Deum al termine di particolari momenti festivi e solenni per esprimere a Dio Padre fonte del Divino Amore, per mezzo di Gesù Cristo Unico ed Eterno Salvatore, nella comunione perfetta d’amore realizzata dallo Spirito Santo, il gaudio e l’esultanza che il cuore grato e riconoscente innalza al suo Signore in segno di rendimento di grazie.

            Ed è la stessa Eucaristia, che abbiamo celebrato e vissuto, la più grande “azione di grazie” che l’uomo può timidamente tentare di esprimere a partire dal comando d’amore di Cristo lasciato a noi che siamo il suo Corpo Mistico: “Fate questo in memoria di me!”.

            In essa permettetemi di gridare il mio grazie a Dio in questo giorno speciale per la mia vita ed il mio sacerdozio.

            Lungo il corso degli anni di formazione al sacerdozio, trascorsi nel nostro Seminario Diocesano, a cui va ancora una volta il mio pensiero, il mio affetto e la profonda gratitudine, mi è stato insegnato che la “gratitudine è la memoria del cuore”, ecco perché credo sia più che mai necessario chiedere a Dio il dono dell’umiltà per saper dire grazie a Lui per tutte quelle persone che si sono rese docili e disponibili a contribuire all’azione divina in ciascuno di noi, che diventa salvifica nel compimento della Sua santa volontà.

           Il grazie più grande lo elevo alla SS.ma Trinità e, nel segno della professione di fede che ho proclamato ad alta voce e a nome di tutti, rinnovo la mia totale ed filiale adesione alla divina volontà certo che, solo seguendo le vie di Dio avrò nel cuore la gioia e la pace. Del resto l’antifona della Messa di questa XXVII Domenica del T.O. mi conforta e mi sprona a camminare nelle sue vie: “Tutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuo volere”.

            Grazie a Lei, Eccellenza Reverendissima e Padre Amatissimo, che si è reso docile all’azione delle Spirito nel discernere la volontà del Signore designandomi Parroco della Candelora, riconoscendo nella mia misera persona le capacità sacerdotali e pastorali necessarie per guidare la porzione stupenda di Popolo di Dio che oggi ricevo dalle sue mani.

            In questi ultimi tempi ho avuto modo di rappresentare a V. E. le molteplici motivazioni per dirLe grazie e chiederLe perdono per le mie mancanze, ma mi permetta dinanzi a tutti di indicare solo qualche motivo particolare per gridare la mia devota gratitudine e la filiale devozione.

            Innanzitutto dico grazie al Signore per la fortuna e la delicatezza che mi ha riservato nel permettermi di servire la Chiesa Reggina–Bovese quale Segretario Particolare del suo Pastore e Vescovo. Sono stati quattro anni intensi e ricchi di grazia, una vera palestra di vita, di pastorale e di preghiera, ed ancora prima un anno da Diacono e prima ancora accompagnarLa da Seminarista nel servizio pastorale.

            Le dico grazie per i molteplici insegnamenti che mi ha trasmesso, i continui incoraggiamenti e sollecitazioni a non demordere mai nel fare il volere di Dio e nella edificazione del Suo Regno, per le gioie e le sofferenze accolte e condivise, per i tanti silenzi ricchi della presenza del Signore e a volte segno di grandi amarezze che solo in Lui, che le porta a compimento, si trasformano in “giogo leggero e soave”.

            Grazie soprattutto per avermi ancora di più insegnato ad amare Cristo e la Chiesa, sua diletta Sposa, e in essa soprattutto i preti, miei confratelli nel ministero sacerdotale che ho cercato, pure nelle difficoltà, di amare come me stesso.

            Le rinnovo il mio affetto e la mia figliolanza; Lei sa bene, amatissimo Padre Vittorio, che è e sarà sempre nell’intimo della mia preghiera e della mia esistenza; Le chiedo di continuare a portarmi nel suo grande cuore di Padre e Vescovo.

            Ringrazio di cuore i confratelli sacerdoti e fratelli diaconi. Siete davvero tanti questa sera a gioire per me e con me, e tanti purtroppo sono assenti per impegni pastorali ma che non mi hanno fatto mancare la loro vicinanza e il sicuro ricordo nella preghiera, la vostra presenza mi incoraggia e mi consola, confermandomi che non si è mai preti da soli, ma si può vivere ed esercitare il ministero solo dentro una grande famiglia, il nostro presbiterio diocesano.

            Ringrazio la mia famiglia, che non è mai mancata nella mia vita con l’affetto e la discrezione, incoraggiandomi a continuare a servire il Signore e la Chiesa. A voi miei cari vada tutto il mio amore di figlio e fratello, cognato e zio.

            Un ringraziamento particolare vorrei esprimerlo dal profondo del cuore a Sr. Nina e Sr. Maria, che fanno parte della famiglia arcivescovile. Grazie per ciò che siete state per me e per il mio sacerdozio, per le molteplici manifestazioni di affetto e servizio nei miei riguardi. Mi piace vedervi come Marta e Maria che nella casa di Bethania si sanno spendere nella preghiera e nel servizio quotidiano.

            Saluto inoltre la Comunità delle Suore Immacolatine di “Fondo Larussa” di cui sono stato Cappellano per tre anni e Le ringrazio per la loro preghiera, che non è mai mancata per me, e per la possibilità che mi hanno dato di celebrare con loro e per loro ogni giorno l’Eucaristia.

            Saluto i miei ragazzi della FUCI Diocesana e della Regione Calabria, che non hanno voluto mancare alla gioia del loro Assistente e danno inizio con questa celebrazione alle attività del nuovo anno pastorale. Grazie miei cari figli.

            Un abbraccio grato e riconoscente alla mia Parrocchia d’origine, S. Caterina: siete tanti qui stasera, accompagnati da don Pino, nostro Parroco, per me grande maestro di silenzio ed umiltà; guida sapiente e illuminata nella mia vita e nel discernimento della mia vocazione.

            Saluto i tanti che da diverse parti della Diocesi partecipano alla gioia della mia Comunità, provengono dalle Parrocchie e dai Gruppi ecclesiali che in questi anni ho servito saltuariamente ma con grande intensità e affetto.

            Con il cuore colmo di gioia e gratitudine abbraccio tutti voi miei amati figli della Comunità di “S. Maria della Candelora”. Siete da oggi la mia  gioia ed insieme la vita della mia vita. Non vi nascondo l’emozione e la trepidazione con la quale vengo in mezzo a voi: penso sia abbastanza manifesta nei miei occhi e nell’emozione con cui esprimo queste mie semplici parole di affetto verso di voi.

            Sono certo che, con l’aiuto di Dio e con l’impegno di tutti, faremo “grandi cose”, non secondo il nostro modo di vedere, ma secondo il Suo cuore…. certi che “se il Signore non costruisce la casa invano si affaticano i costruttori”. Rimbocchiamoci le maniche con grande spirito di servizio e con una fede matura ed operosa per essere “degni” di lavorare nella “vigna del Signore” come il vangelo di oggi ci ammonisce a fare.

            La storia di santità che avvolge la nostra Comunità, la storia di tanti uomini e donne, che si sono spesi al suo servizio, ci conforta a continuare ad operare nel segno della continuità, che è la garanzia della perenne novità del Vangelo di Cristo. Una storia di santità che passa attraverso i Pastori che mi hanno preceduto, che mi sono d’esempio e di sprone a proseguire nel segno del servizio alla comunità nel realizzare il comune progetto di santità che Dio ha per tutti noi. Mi affido e vi affido pertanto all’intercessione del santo parroco Gaetano Catanoso, faro e guida della nostra Parrocchia, esempio seguito poi dal fratello don Pasqualino e da un altro santo sacerdote a me caro nel tempo dell’infanzia e dell’adolescenza, Mons. Salvatore Santoro: ricordo come aspettasse il mio arrivo in chiesa perché lo assistessi nella celebrazione eucaristica.

            Un affettuoso saluto va a Mons. Giuseppe Pensabene, il nostro don Peppino, che per quarant’anni ha servito da Parroco la comunità della Candelora e continua ancora con zelo e dedizione a servirla con rinnovato affetto ed amore. A lui vada fin da subito tutto il mio affetto, la riconoscenza e il mio forte bisogno di stare accanto a lui per imparare a seguire il Signore e servire i fratelli.

            Grazie dal profondo del cuore a don Sasà, da cui oggi ricevo il testimone nella splendida esperienza che si apre dinanzi a me e voi tutti. A don Sasà giunga il mio e il vostro grazie per ciò che tanto bene ha saputo seminare e che oggi raccolgo al di là di ogni mio merito. A lui e al Seminario Diocesano rinnoviamo l’impegno della preghiera, dell’affetto, della gratitudine del cuore e gli diciamo che questa é insieme la casa nostra e sua.

            Grazie a don Tonino, a cui sono particolarmente legato dai tempi del Seminario e compagno di Ordinazione, grazie per aver preparato con zelo e amore la Comunità ad accogliermi.

            Ringrazio di cuore tutti coloro, che con non poca fatica hanno preparato questa celebrazione e non solo, ringrazio Mario che a nome di tutti mi ha rivolto parole cariche di affetto e commozione, grazie per il bel dono che mi avete fatto e soprattutto per il dono grande che siete per la mia esistenza.

            Saluto i Ministri Istituiti, i Gruppi ecclesiali, i bambini ed in particolare gli anziani e coloro che partecipano nel loro corpo alle sofferenze di Cristo, a questi che non sono presenti oggi a fare festa con noi:  assicuro la preghiera e che presto andrò a visitarli e confortarli.

            Raccolgo, infine, un frutto tra i più preziosi della Comunità: Luca, entrato da pochi giorni in Seminario. In lui vedo un segno di particolare benevolenza per tutta la Comunità.

            Oggi più che mai sento risuonare dentro di me due Parole della Scrittura che da sempre mi accompagnano e che mi incoraggiano ad iniziare con voi questa pagina nuova di storia della Candelora, la prima “Io sarò con te”: è l’espressione che mi guida e sostiene certo che non siamo soli a percorrere i sentieri della vita ma Cristo è sempre al nostro fianco. Ed ancora “Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi”: sicuro che solo nel fare la Sua volontà è tutta la nostra gioia.

            A te Maria, Madre del Fiat e della Consolazione, Vergine della Purificazione e della Presentazione, Regina degli Angeli di cui oggi si celebra la memoria, mi affido e mi consacro, presento la mia vita e la mia gente, tu Madre del Cielo sostieni i nostri timidi passi verso il tuo divin Figlio e insegnaci ad amarLo e servirLo nel volto dei nostri fratelli affinchè con gioia e gratitudine possiamo innalzare a Dio il nostro inno di benedizione e di lode e con tutta la Chiesa canteremo con gioia ed esultanza:

Per síngulos dies benedícimus te;

et laudámus nomen tuum

in sæculum, et in sæculum sæculi.

In te, Dómine, sperávi:

non confúndar in ætérnum”.


 

Parrocchia “S. Maria della Candelora” - Reggio Calabria, 2 ottobre 2011.

 

   
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