viacrucis2009sm Nell'Occidente cristiano pochi pii esercizi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Essa rinvia con memore affetto al tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: da quando egli e i suoi discepoli, « dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli ulivi » (Mc 14, 26), fino a quando il Signore fu condotto al « luogo del Golgota » (Mc 15, 26), fu crocifisso e sepolto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia di un giardino vicino.

La Chiesa ha conservato memoria viva delle parole e degli avvenimenti degli ultimi giorni del suo Sposo e Signore. Memoria affettuosa, se pure dolorosa, del tratto che Gesù percorse dal Monte degli ulivi al Monte Calvario. In ogni episodio accaduto durante quel cammino si cela un mistero di grazia, è racchiuso un gesto di amore per noi.

La Chiesa è consapevole che nell'Eucaristia il suo Signore le ha lasciato la memoria sacramentale, oggettiva, del Corpo spezzato e del Sangue versato sulla cima del Golgota. Ma essa ama anche la memoria storica dei luoghi dove Cristo ha sofferto, le vie e le pietre bagnate dal suo sudore e dal suo sangue.

Percorso Tematico delle Vie Crucis Anno Pastorale 2012

Dettagli

“Siate lieti nella speranza  …perché la vostra gioia sia piena” ( Rm 12,12- Gv 15,11)

 

Il tema pastorale di questo nuovo anno è un originalissimo collage di due stralci del Nuovo Testamento.

La prima frase è un’esortazione tratta dalla lettera di S. Paolo ai Romani; la seconda è tratta dal grande discorso “sacerdotale”di Gesù che troviamo nel Vangelo di Giovanni.

Come ogni anno il percorso di meditazioni delle nostre Vie Crucis si inscrive nella grande cornice del tema pastorale proposto, con l’attenzione specifica al cammino di conversione, fondamento del Tempo di Quaresima. 

L’intero itinerario, che si compone di 6 vie crucis, è stato suddiviso in due tempi.

La prima parte  è pensata come una sorta di “percorso ascetico”. Infatti, per poter comprendere a pieno e fare proprie sia l’esortazione di S. Paolo che la frase del vangelo di Giovanni, è necessario creare uno “spazio consapevole” dentro di sé.

Tre componenti sono stati evidenziati come cardini di questa esigenza/ricerca :  silenzio, obbedienza, Mistero. Ciascun tema rappresenta una tappa.

Il silenzio è certamente il primo “spazio”, una sorta di “platea” ( nel gergo cantieristico è la piattaforma per le fondamenta ) dove edificare ciò verso cui si tende, una sorta di pre-requisito.

L’obbedienza, nel senso più evangelico del termine, vuole essere quella dimensione fondamentale dell’ascolto che permette di convertire la casualità delle vicende personali ( a volte anche dolorose o impreviste ) in disegno divino.

Il Mistero diventa dunque il passaggio ulteriore. Nonostante i nostri sforzi, nonostante le nostre buone intenzioni, non sempre siamo in grado di cogliere tutta la Bellezza e tutta la Profondità di ciò che ci circonda e dei relativi avvenimenti. Ecco che allora l’accettazione dell’”oltre” di Dio diventa chiave per l’affidamento al Mistero .

Via Crucis 2012

Queste prime tre tappe, avranno i seguenti sottotitoli :

  1. “Lieti nella speranza …perché la vostra gioia sia piena” : la ricerca del silenzio.
  2. “Lieti nella speranza …perché la vostra gioia sia piena” : la fatica dell’obbedienza.
  3. “Lieti nella speranza …perché la vostra gioia sia piena” : la profondità del Mistero.

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