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Riflessione scolta1Ho 18 anni e sono una studentessa fuorisede. Da ottobre mi sono trasferita a Roma, ho cambiato le mie abitudini, la mia vita e ho imparato a costruirmi passo passo delle nuove certezze nella mia quotidianità e a chiamare casa quel posto che mi era, solo pochi mesi fa, sconosciuto.

Poi è arrivato il virus. Sono scesa il giorno dopo che hanno chiuso le università, il 5 Marzo, e adesso è quasi un mese che sono a casa. Ho scoperto una vita familiare che per i vari impegni di tutti non eravamo mai riusciti a vivere a pieno, pur essendoci sempre l’uno per l’altro.

Ho capito che la cosa più importante che si possa fare per una persona a cui vogliamo bene non è prettamente esserci fisicamente ma esserci e basta, dire “ti ascolto”, “se hai bisogno di me ci sono”; vivere 24h su 24 tutti insieme senza poter avere valvole di sfogo non è facile per tutti, ci sono equilibri delicati che vanno rispettati, capiti, tempi diversi, necessità diverse.

Non credo esistano due persone identiche in questo mondo, figurarsi nella nostra vita, ma bisogna imparare a non smettere mai di chiedere “come stai?”. Non sarà una sensazione molto diffusa, ma io, adesso, sono felice. Sono circondata dalle persone che amo, che non smettono mai di sorprendermi, e di questo le ringrazio; chiaramente mi manca la mia vecchia-nuova vita che avevo imparato ad amare così come i miei amici, vecchi e nuovi, che non smettono mai di esserci per me, ma va bene così.

Se tutta questa situazione si fosse verificata tra qualche anno, sarei stata in un posto molto diverso in questo momento; eppure è successo adesso. Non so cosa succederà in futuro, una cosa però la so per certo, non è sbagliato essere tristi, giù di morale, capita a tutti, ma è molto più bello affrontare la vita sorridendo, forse non sarà sempre facile, ma è importante per me provarci.

Tutti questi posti, queste persone, che sono felice di chiamare casa, non smettono di esserlo perché non ci sono, perché non ci vediamo, lo rimangono sempre, e se le cose cambiano, si evolvono, imparerò a cambiare con loro, perché è solo così che non ci si perde mai la vita.

Una scolta

 

   
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