"Diritti" alla Pace!

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Il Mese della Pace rappresenta per i bambini e per i ragazzi l'occasione di aprirsi al mondo durante il cammino dell'anno. La seconda fase del percorso annuale dell'ACR, in cui il Mese della Pace è inserito, permette ai più piccoli di sperimentare la bellezza e la necessità della sosta, dopo la salita della prima fase in cui hanno avuto modo di conoscere e scegliere "liberamente" la proposta di Gesù a seguirlo.

Esso pone l'occasione di fermarsi a guardare e a riflettere sul mondo che li circonda, sugli altri che condividono con noi l'essere figli di Dio. Gesù regala loro una prospettiva nuova, un punto "incantevole da cui poter guardare il panorama. È quindi un tempo privilegiato per rialzare lo sguardo e riconoscere l'altro, accoglierne sia la luce sia i "pesi" accumulati a causa di situazioni in cui la sua libertà non è stata espressa e rispettata.

Quest'anno i ragazzi durante le attività del Mese della Pace cercheranno di osservare da vicino il mondo dei diritti e delle regole, una delle vie principali per vivere a pieno la dimensione della pace e della convivenza fraterna. Partendo da contesti quotidiani e facilmente comprensibili (famiglia, scuola, parrocchia, sport), i ragazzi saranno accompagnati a riflettere sulla centralità del rispetto dei diritti di tutti. Ciò non significa banalmente che "ognuno ha diritto di stare bene e di fare ciò che più desidera", ma è un concetto puù complesso a cui i ragazzi devono essere accompagnati: è la "convivenza di diritti", cioè la possibilità che nello stesso istante si incrocino e si incontrino (a volte anche scontrino!) più diritti ugualmente validi. Chi vince? Il più forte o il più furbo?

Questo momento di sosta può essere l'occasione per riflettere, quindi, sul significato profondo di parole come GIUSTIZIA e LEGALITÀ, cioè del modo in cui si cerca con regole precise ed eque di far rispettare tutti i diritti più importanti, anche se apparentemente in contrasto tra loro.

Lo slogan del Mese della Pace di quest'anno (DIRITTI ALLA PACE) racconta in modo inequivocabile quale sia l'unica via per arrivare alla Pace. La via maestra che conduce "diritti" alla meta, proprio come un sentiero di montagna sterrato tra i boschi, è quella dei diritti e dell'uguaglianza. I concetti di giustizia e legalità rivestono un ruolo da protagonisti all'interno del Mese della Pace, come linguaggio e veicolo di libertà.

I diritti rappresentano la forma più alta e completa per esprimere pienamente la propria libertà, ma da soli non bastano, è necessario che qualcosa o qualcuno regoli l'incontro e lo scontro dei diritti di ciascuno (bambini, uomini, donne, anziani, genitori, figli, credente, non credenti, ecc.) e dia loro un'unica direzione, quella della convivenza fraterna, quella della Pace.


2Il gadget che accompagnerà e sosterrà l'iniziativa di Pace 2012 è una borraccia, strumento essenziale per una lunga e faticosa passeggiata in montagna. La borraccia rappresenta la possibilità di fermarsi e rifocillarsi, senza arrendersi, con l'unico scopo di ripartire. Inoltre può essere anche un segno profondo di amicizia e condivisione.

Le offerte raccolte attraverso l'acquisto delle borracce del Mese della Pace, (che hanno il prezzo simbolico di 7€), serviranno per sostenere l'iniziativa di carità 2012 dell'ACR che quest'anno si sposta in Boliliva, nel cuore dell'America Latina.

La Bolivia confinante con il Brasile, l'Argentina, il Paraguay, il Perù e il Cile non si affaccia sul mare. La sua capitale governativa è La Paz. In Bolivia ci sono circa 9 milioni di abitanti. Il territorio boliviano è suddiviso in due grandi regioni: 

3quella orientale, maggiormente caratterizzata da ampie savane alluvionali e foreste tropicali fluviali, e la regione occidentale che ospita due catene montuose andine con cime che arrivamo fino a 6.000 metri come il Sajama, l'Illampu, l'Illimani. 

La Bolivia ha conquistato la libertà e la democrazia molto  recentemente (tra gli anni '50 e gli anni '70 del XX secolo) con alcune parentesi dittatoriali particolarmente tragiche e problematica. Ancora oggi vive alcune difficoltà sul piano politico, ma possiede una Costituzione che cerca di garantire al meglio i diritti di tutti e l'uguaglianza tra i cittadini. Il sistema scolastico garantisce l'alfabetizzazione dell'84% della popolazione e l'obbligo scolastico dura fino al compimento dei 14 anni d'età. In questo paese, che sta camminando per avvicinarsi a una società sempre più capace di rispettare i diritti e di definire leggi e regole sempre più giuste ed eque, sta nascendo un movimento che coinvolge le carceri boliviane, cioè quei luoghi in cui coloro che vengono arrestati dovrebbero avere il "diritto" di poter scontare la punizione per gli errori commessi e di cercare di recuperare il senso del rispetto delle regole, con l'obiettivo di tornare a vivere con gli altri in libertà e con un nuovo senso di giustizia. 


4Questo discorso è ancora più valido e importante se a commettere alcuni errori sono stati ragazzi o ragazze minorenni a cui deve essere data l'opportunità di comprendere il proprio sbaglio e di poter cambiare.

Fino a qualche anno fa in Bolivia, a differenza del nostro paese, i ragazzi e le ragazze minorenni erano detenuti nelle stesse carceri degli adulti. Da qualche tempo a questa parte grazie al contributo dell'ONG italiana Progetto Mondo (www.progettomondomlal.org), si è attivato in Bolivia un primo centro di detenzione alternativo al carcere, destinato a ragazzi maschi minorenni, in cui possono svolgere percorsi specifici per essere aiutati a cambiare e a riconquistare la fiducia degli altri. Questo centro si trova vicino alla capitale della Bolivia, La Paz, in una località, El Alto, posta a 4.000 metri d'altezza. Il centro si chiama Qalauma. Entro la fine dell'anno nel carcere per aadulti de La Paz non ci saranno più ragazzi minorenni. L'idea è di ampliare questo centro e prevedere un nuovo spazio destinato, invece, alle ragazze minorenni detenute.

5Il progetto che in particolare l'ACR sosterrà durante il Mese della Pace vuole supportare (attraverso la costruzione di una biblioteca, di uno spazio di animazione e di un asilo nido) minori e adolescenti di sesso femminile, in età compresa tra i 14 e i 18 anni, in situazione di detenzione. Tale intervento, realizzato sempre nella località di El Alto, si inserisce all'interno del centro pilota Qalauma (inaugurato il 22 febbraio 2011), un centro di accoglienza specifico per minori e adolescenti in area penale. 

Il progetto è promosso e portato avanti dall'ONG Progetto Mondo Mlal con il coinvolgimento del Ministero della Giustizia boliviana, della Chiesa locale e di altre organizzazioni non governative locali. Si prevede la conclusione dei lavori per il centro entro la fine del 2012.

La struttura delle ragazze una volta conclusa avrà spazi adeguati per la scuola, per momenti ricreativi, per dormire, per i laboratori, per i servizi di sostegno piscologico, legale e di assistenza sociale, per ricevere le visiste dei famigliari, per l'educazione e per attività lavorative.

In una successiva fase del loro processo educativo le ragazze potranno anche interagire con i ragazzi del centro in differenti attività come lo sport, la cucina, la scuola, i laboratori. 

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(dal cammino nazionale ACR)

   
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