vita parrocchiale

Essere lieti nella Speranza...Perchè la vostra gioia sia piena

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'Essere lieti nella speranza'. Semplice, a dirsi.

Viviamo in un tempo che sembra voler aggredire ogni giorno il nostro bisogno di speranza. Ma addirittura San Paolo ci presepe2011esorta ad una 'speranza lieta", cioè una speranza così certa, da sollevare il cuore.


Succede a volte di credere che il cristiano abbia il dovere della felicità, l'appalto della gioia, il credito della serenità. Ecco che allora, quando ci capita di ritrovarci intrappolati nella sofferenza, nel lutto, nella malattia o in qualunque altra avversità' che mina le nostre sicurezze, può capitare che la fede traballi, l'ago della bussola perda l'orientamento.

Proviamo a fare un passo Indietro e chiediamo a San Francesco (che per primo ha intuito la Bellezza del presepe ) di aiutarci a comprendere il senso della parola 'letizia'-

 

Il suo suggerimento è davvero folgorante: se riusciamo ad accorgerci che proprio Iì in quel punto preciso dove ci troviamo, in quella condizione che forse non cercavamo. in quella sofferenza che non volevamo, sì, se riusciamo ad accorgerci che proprio lì, avviene l'incontro con Dio che entra ed attraversa la nostra storia e l'attraversa con noi, allora scoprire che è Lui il compagno di viaggio, diventa "perfetta letizia".



Contempliamo il presepe.

La scena che abbiamo davanti è quasi un 'fermo immagine'. Il panettiere continua a fare il panettiere,il fabbro batte il suo ferro, il pastore conduce le sue pecore, le donne si affaccendano nei loro mestieri, ma in tutto questo, irrompe un evento: una porzione di cielo (soltanto la grotta ha uno sfondo di azzurro!) è scesa sulla terra, è entrata a far parte della vita di ciascuno di noi. E questo trasforma quella vita apparentemente banale, nella vita dalla 'speranza lieta".

Un annuncio ci sveglia dal torpore della nostra mestizia: in una mangiatoia (che abbiamo voluto rappresentare come l'antica madia dove le nostre nonne, e le loro ancor prima, custodivano per generazioni la'pasta madre', quella porzione di lievitato, garanzia di un pane che si sarebbe rinnovato nel tempo) Dio si è Incarnato, partendo 'da zero', dalla fragilità di un bambino.



'Perche la vostra gioia sia piena'

In un certo senso è come se l'evangelista Giovanni "rincarasse la dose". Infatti questa affermazione di Gesù, la troviamo appena prima dell'inizio della Passione, un evento che avrebbe messo a dura prova la comunità- degli apostoli. Ma Gesù li vuole rassicurare tutto questo deve accadere perché non ci sia angolo di sofferenza, lembo di umiliazione in cui possiamo ritrovarci Senza di Lui. Quel Dio Bambino che ha portato il cielo sulla terra, ha anche condiviso con noi povertà, umiliazione, maldicenza e dolore, per poi sconfiggere la morte con la potenza della resurrezione.


Ecco allora che guardando il presepe, ci accorgiamo davvero di estere 'lieti nella speranza perchè la nostra gioia sia piena', perché dovunque ci troviamo, nella pienezza della gioia o nei bassifondi della sofferenza, proprio ti incontriamo il Dio Bambino, venuto per iniziare una storia nuova con noi.

BUON NATALE E  PERFETTA LETIZIA  A TUTTI !

   
© Parrocchia Santa Maria della Candelora - Via Domenico Romeo n.5 - Reggio Calabria

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